Baires: la recensione del romanzo di Chiara Rapaccini





Autore: Chiara Rapaccini Titolo: Baires Editore: Fazi Editore Pagine: 238 Costo: 18,00 euro Uscita: 10 Novembre 2016 La cenere grigia, screziata di bianco e punteggiata da piccole schegge solide, si sparse nell’aria che sapeva di iodio, galleggiò per un istante sulle onde e poi si sciolse nell’acqua plumbea. […] Insieme al suo cuore di polvere, anche il mio naufragò. È così che in un’uggiosa giornata, da uno scricchiolante pontile della Versilia, Frida, la protagonista cinquantenne del romanzo, rende l’estremo saluto al suo compagno di vita e parte, insieme al figlio Giovanni, alla volta di Buenos Aires dove l’attendono innumerevoli (dis)avventure. Questo è il fulcro narrativo, nonché elemento autobiografico dell’autrice Chiara Rapaccini: infatti, la dipartita dell’uomo amato dal quale la protagonista fatica a distaccarsi, rendendo in questo modo più sofferente e dolorosa la separazione, è un chiaro riferimento al proprio compagno di vita, il famoso regista Mario Monicelli. Scrittrice di storie per ragazzi, vedova di un noto artista da poco scomparso, il Vecchio (così da lei appellato per il considerevole divario d’età tra i due amanti), è chiamata in Argentina per presentare la sua prima collezione di moda. Ospite di un’amica, italo-argentina Rosaria, lascerà il figlio partire alla scoperta di Machu Picchu e delle altre meraviglie sudamericane, per barcamenarsi, da sola, tra questo struggente dolore e un’ambivalente metropoli chiamata Baires (crasi del nome completo Buenos Aires).

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Pubblicato il: 21 Dicembre 2016

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