Roman Ostriakov, senzatetto ucraino di trent’anni e novello miserabile alla Jean Valjean, si era preso sei mesi di carcere per avere rubato due pezzetti di formaggio e un pacchetto di würstel in un supermercato di Genova. Ma la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza, sostenendo che non è punibile chi ruba piccole quantità di cibo spintovi dall’appetito. Come cantava Fabrizio De Andrè in «Nella mia ora di libertà»: «Ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame». Per i giudici supremi il diritto alla sopravvivenza prevale su quello di proprietà. In America sarebbe una bestemmia e anche qui qualche benpensante parlerà di legittimazione dell’esproprio proletario.
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