Impariamo a conoscere il dolore





La IASP, International Association for the Study of Pain, nella sua definizione di dolore mette in evidenza due componenti essenziali che lo caratterizzano: la componente Sensoriale-Percettiva, (che permette attraverso dei meccanismi neuro fisiopatologici di decodificare qualità, intensità, localizzazione e durata dello stimolo doloroso) e la componente Affettivo-Emozionale che conferisce al dolore l’aspetto spiacevole confrontandolo con le esperienze del proprio vissuto e che condiziona le reazioni verbali e non verbali della persona che soffre (pianto, mimica, comportamento). Il dolore è un segnale di allerta che compare ogni qualvolta il nostro organismo subisce un insulto, che ci permette di limitare il danno subito (la mano che tocca la fiamma e che immediatamente ritraiamo). Fatta questa premessa, dobbiamo distinguere il dolore acuto dal dolore cronico, poiché il primo considerato un Sintomo è definito anche dolore utile a differenza del secondo considerato dolore inutile e che rappresenta una sindrome a se stante. Il Dolore Acuto è causato da un danno interno o esterno all’organismo, ha una intensità che è correlata all’entità dello stimolo. Spesso è ben localizzabile, e ha una precisa funzione di allerta e protezione (es. sintomo di una malattia) Il Dolore Cronico (“dolore che dura oltre il normale tempo di guarigione”, in ogni caso più di quattro sei mesi) è da ritenersi una malattia o meglio una sindrome a se stante spesso difficile da trattare e per tale motivo va diagnosticato e affrontato in maniera corretta

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Pubblicato il: 2 Maggio 2016

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