Moody’s, tempi ancora duri per pmi italiane. Ma le cartolarizzazioni vanno meglio





Tempi ancora duri per le piccole e medie imprese di italiane, spagnole e portoghesi, mentre quelle belga, inglesi e francesi hanno già svoltato rispetto al periodo di crisi precedente. Lo scrive Moody’’s in un suo report appena pubblicato, che mette a confronto le performance di sei mercati di cartolarizzazioni di prestiti alle pmi in Europa: Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Spagna e regno Unito (scarica qui il report di Moody’s). Moody’s mostra, senza sorpresa, che le peggiori performance risultano correlate con i valori più alti di crediti deteriorati per le imprese non finanziarie nei portafogli delle banche (gli Npl sono intesi da Moody’s come somma di sofferenze e inadempienze probabili, visto che l’agenzia parla di un rapporto tra Npl lordi e impeghi per l’Italia del 13,3% al 2013 e del 17,8% a ottobre 2015). Il tasso di crescita netta delle imprese (Net growth of enterprises o NGE), cioé la differenza tra il numero di aziende nate e quello di aziende cancellate messo in rapporto al numero delle aziende attive è stato chiaramente positivo per Belgio e Regno Unito negli ultimi anni (il Regno Unito ha avuto l’indice negativo solo nel 2009), mentre in Spagna l’indicatore era positivo per tutti i Paesi, eccetto l’Italia.

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Pubblicato il: 28 Aprile 2016

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